In francese era l’affiche, in italiano il manifesto.
Erano i tempi in cui gli uomini portavano lunghi baffi e alti cappelli.
Il mito del progresso era alle stelle, a diffonderne il verbo ci pensò il Futurismo.
Nasce il design, nascono i Depero, i Campiello, i Dudovich e con loro il gusto per la bella illustrazione pubblicitaria.
Per anni l’illustrazione era essa stessa la pubblicità.
Un lungo idillio, ma anche l’illustrazione passa di moda.
Arrivano i ruggenti anni 60 e i pubblicitari si affidano alla fotografia per raccontare le loro storie.
Sarà questo più o meno il refrain fino agli anni 2000.
Ma come spesso accade, le tendenze del passato ritornano.
È il fascino del vintage, gente. Ritornano i vinili, ritornano le polaroid, ritorna – udite udite – pure la musicassetta e ritorna l’illustrazione, quale forma di comunicazione semplice, immediata, fatta di creatività pura.
E tu ci avresti scommesso?